\paperw4395 \margr0\margl0 \plain \qj \f1 SENZA AIUTI.\par
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Nel maggio 1508, Michelangelo iniziava i disegni preparatori per la volta della Sistina. Solo in autun
no mise mano ai lavori, chiamando in aiuto, insieme ad alcuni manovali, \b \cf4 \ATXht416 Giuliano Bugiardini\b0 \cf0 \ATXht0 , Aristotele da Sangallo e inoltre il vecchio amico \b \cf4 \ATXht420 Francesco Granacci\b0 \cf0 \ATXht0 . \par
Il lavoro non p
rocedeva tuttavia secondo le esigenze del maestro, il quale, ben presto, licenzi≥ tutta la bottega, disfece quanto giα era stata dipinto e, tra la fine del 1508 e il gennaio 1509, ricominci≥ da solo la faticosissima impresa. Condivi ricorda come "per ave
re nel dipingere cos∞ lungo tempo, tenuti gli occhi alzati verso la volta, guardando giα, poco vedeva; si che s'egli aveva a leggere una lettera o altre cose minute, gli era necessario colle braccia tenerle levate sopra il capo".\par
Fu Michelangelo ste
sso a comporre un sonetto burlesco sulla propria condizione fisica in quel periodo.\par
Gelosissimo della sua opera, durante i lavori egli non volle mostrarla altri che al Papa, il quale d'altro lato insisteva perchΘ la finisse presto, e spesso si recav
a sui ponteggi a controllare il procedere dell'affresco. Le pressioni furono tali che l'artista lo scopr∞ nell'agosto 1511, prima ancora di averlo conclusa. La visione di queste pitture tanto originali impression≥ gli artisti del tempo, a tal punto che a
nche \b \cf4 \ATXht427 Raffaello\b0 \cf0 \ATXht0 , che stava dipingendo le stanze l∞ accanto, ne rimase influenzato e cambi≥ il proprio stile in senso pi∙ plastico e volumetrico, via via che procedeva nella decorazione.\par
